Passeggiata anello tra Pian Audi e Ritornato
Domenica 9 ottobre siamo andati alla scoperta di uno dei sentieri, riattivati dall’ associazione Sentieri Alta Val Malone, che permettono di camminare alla scoperta, o ri-scoperta per qualcuno, della Valle di Corio , o alta Val Malone.
Ci siamo ritrovati davanti alla scuola di fronte a cui si trova la casa che fu sede del comando della XVIII Brigata Garibaldi “Saverio Papandrea”, combattente nelle zone comprese tra i torrenti Stura e Orco.
Mauro Salot, dell’Associazione Sentieri Alta Val Malone, ci racconta del percorso fatto per ripristinare i sentieri e distribuisce le cartine con gli svariati percorsi.
Partiti da Piano Audi ci dirigiamo verso Ritornato. Lungo il sentiero incontriamo una timida salamandra, è un bell’incontro in quanto indicatrice di un buono stato dell’ambiente naturale circostante.
Abbiamo attraversato un borgo ormai in completa decadenza, ove una volta abitavano famiglie ed il panorama si apriva sulla valle anziché essere racchiusa dagli alberi cresciuti dopo l’ultimo addio degli abitanti. Conosciamo così una delle attività che permettevano la grandezza di Corio all’inizio dello scorso secolo, quando aveva più abitanti della Ciriè di allora, la produzione di carbone. Ora si trova in mezzo al bosco, quando era abitato i prati coltivati e non facevano da cornice.
Proseguiamo verso uno dei torrenti che fluisce nel Malone, il ponte che ci permette di evitare il guado è stato ripristinato da volontari, mentre un’autunnale foschia ci fa compagnia.
In direzione delle Case Picat la nebbia ci avvolge e ci fa sentire fuori da ogni tempo, sensazione acuita dall’incontro con il signor Picat una delle preziose memorie storiche viventi della zona.
Seguiamo il sentiero passando attraverso il bosco. Un grande faggio ci fa da sentinella mentre chiacchieramo passando sotto la sua mole ed una seconda salamandra ci saluta, meno timida della sua amica incontrata prima.
Arriviamo a Ritornato e vediamo come, oltre ai sentieri, si stiano recuperando le abitazioni ed altre costruzioni, nel rispetto dell’architettura locale e della vita montana.
Ci avviamo verso Pian Audi e quasi giunti a destinazione scopriamo l’esistenza di una statua celto-romana. Dapprima immaginata come riproduzione di Giano bifronte ma in seguito identificata come l’alternanza di gioventù e vecchiaia. Dopo qualche vicenda che la portò ad Ivrea purtroppo è scomparsa. Resta una più piccola testimonianza della presenza romana e preromana in un piccolo volto in pietra, inglobato in un muro, unica parte visibile di una statuetta uguale a quella scomparsa anche se di fattura meno pregiata.
Durante la passeggiata sono stati raccolte offerte per 140 euro, versate al Cai con causale “Donazione per terremotati dell’Italia Centrale”