Alle sorgenti del Ceronda
Domenica 16 ottobre ci ritroviamo nel parcheggio di Moncolombone, borgata di Varisella, per conoscere una parte della val Ceronda insieme all’Associazione tutela ambientale Varisella e all’Aib locale.
Moncolombone è una borgata ad una estremità della valle, racchiusa da una corona di rilievi, da cui nascono alcuni torrenti che confluiranno nel Ceronda.
Da qualche anno sta tornando a nuova vita, una famiglia dietro l’altra una piccola comunità sta rivitalizzando questo piccolo borgo che oggi ci accoglie.
Ci avviamo per la nostra passeggiata ed intanto osserviamo gli alberi che ci circondano.
Con le chiare spiegazioni di Fulvio Anselmo ammiriamo le maestose querce dalle diverse origini, i castagni che hanno aiutato a sfamare generazioni,
il pino strobo che non ama i pendii
ma che si riproduce molto facilmente
e un pioppo tremulo che se ne sta da una parte godendosi il sole e lasciando tremolare le sue piccole foglie al minimo alito di vento
Nei decenni passati questo splendido panorama veniva utilizzato, saltuariamente per fortuna, come poligono di tiro aereo. Venivano fatte passare sagome di aerei tra alti tralicci e da postazioni più a valle si facevano esercitazioni militari.
Ora vi è uno spazio di atterraggio elicotteri, realizzato dall’Aib di Varisella nel 2012, per ovviare alle difficoltà del territorio ed un bacino per il rifornimento acqua in caso di incendi boschivi.
La nostra attenzione viene catturata dalle cime che ci circondano. Piccoli boschi si alternano a prati intervallati da accumuli di pietre che sembrano fiumi trasformati in pietra dall’incantesimo di un mago. I geologi le definiscono blockstream.
Osserviamo sotto la guida di Gianfranco Fioraso le “block stream”, questi “fiumi di pietra” presenti nelle Valli di Lanzo, formate da peridotiti. Ci racconta di quanto siano interessanti dal punto di vista geologico queste zone che hanno mantenuto la loro natura nel corso dei millenni, poeticamente vediamo orizzonti uguali a quelli che gli occhi degli uomini della pietra hanno visto.
Discendiamo il corso del torrente ed arriviamo ad una delle famose “pozze” del Ceronda. Le acque così limpide da permetterci di scrutare il fondo riportano ad estivi pensieri di bagni rinfrescanti e pic nic allegri.
Intanto il Sindaco Mariarosa Colombatto ci racconta una leggenda del luogo. L’amore contrastato tra l’erede di Baratonia, mandato a Viù per portarlo a più miti consigli, ed una mugnaia del luogo. Volendo fuggire con la propria amata percorre il sentiero detto Rablera da cui però sparisce. Si narra che la mugnaia poco tempo dopo adotterà una trovatella. Chissà se davvero trovata o figlia di colui che svanì nel nulla, ognuno immagini il finale che preferisce.
Tornando alla rablera, partiva da Viù e pare che nei tempi passati fosse destinato al solo passaggio dei morti che venivano seppelliti a valle, oggi si vorrebbe recuperare questo sentiero che attraversa le cascate di pietra.
Lasciamo a malincuore questo angolo d’estate e proseguiamo verso uno dei luoghi sacri importanti per gli abitanti di Varisella.
Un pilone votivo dedicato alla Madonna dove si riunivano le famiglie, durante la festività, e facevano pranzo e rinnovavano i rapporti di comunità, e la cappella della Madonna della Neve, riaperta recentemente ma edificata nel 1816, dove si conservano alcuni ex voto. Ne sono rimasti solo alcuni, altri che un tempo ricoprivano le pareti della chiesetta furono rubati.
Ci fermiamo per la pausa pranzo, una conviviale tavolata è stata imbandita in condivisione con ciò che ognuno ha portato.
Si riprende l’escursione per andare a vedere una forra scavata dalle acque provenienti dalle blockstorm. Ora la portata è minima, ma durante le piogge l’urlo dell’acqua che riempie questi angusti spazi, scavandoli con una forza immensa, si sente da lontano.
Incontri lungo i sentieri
In questa tranquilla borgata transitavano grossi autocarri che trasportavano pietrame da una cava della zona. Fu chiusa diversi anni fa ma recentemente si era risvegliato un certo interesse, gli abitanti hanno fatto alcune battaglie per preservare questa ameno paesaggio.
La nostra passeggiata si conclude, lasciamo i sentieri che costeggiano i rii che sono le sorgenti del Ceronda, portiamo con noi le bellezze di questo luogo, le sue particolarità e l’augurio che attraverso azioni di salvaguardia si possa mantenere integro nella sua unicità.